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Alex Webb, i colori di un mondo complesso


Alex Webb e’ un fotografo americano associato all’ agenzia Magnum. E’ famoso per la sua street photography ricca di colori caldi e di composizioni complesse, che sembrano fermarsi appena prima del limite del “caos compositivo”. Le sue foto sono cosi’ ricche di soggetti e di piani visivi, che per altri fotografi risulterebbero difficili da comporre. “ Gioco sempre lungo quella linea : aggiungere qualcosa in piu’, mantenendo il minimo di caos“.

A meta’ degli anni 70’, compie un viaggio ad Haiti che lo portera’ ad abbandonare il bianco e nero per approdare alla fotografia a colori. “Come molti fotografi della mia generazione ho cominciato con il bianco e nero. Ma a meta’ degli anni ‘70 ero finito in un vicolo cieco. Fotografavo il panorama sociale americano: i grandi parcheggi deserti dei supermercati, gente dall’aria triste e cani solitari. Nelle mie foto c’era molta alienazione, ma non stavo andando da nessuna parte(....). Poi ho letto I commedianti di Graham Greene, un romanzo ambientato ad Haiti, che mi ha affascinato e spaventato. Ho deciso di partire per Port-au-Prince e ci sono rimasto tre settimane. Quel viaggio mi ha trasformato come fotografo e come persona. Ho visto un mondo tragico, ma anche pieno di vita ed intensita’, molto diverso dal mio New England grigio ed opaco. Haiti mi ha dato la sensazione di essere entrato in una specie di quinta teatrale nella quale la vita si trasmette in modo fortissimo e immediato”. Da quel momento si innamora della fotografia a colori. “ Se vai in alcune zone del Messico, di Haiti o dei Caraibi, vedi che il colore fa parte della cultura e della societa’, mentre negli Stai Uniti serve per fare pubblicita,”, racconta Alex Webb.

A fine anni '70 lavora ad un progetto sulla vita lungo la frontiera fra Messico e Stati Uniti, dove realizzo' una delle sue foto piu' conosciute in cui ritrae degli agenti in borghese arrestano due messicani che stanno provando ad attraversare la frontiera.

Alex Webb racconta il suo metodo di lavoro con una semplicita’ sorprendente: secondo lui le armi piu’ importanti del fotografo sono la curiosita’ e la pazienza, al resto pensa il caso. “ Io comincio sempre con una passeggiata per le strade, lasciandomi guidare dalle esperienze con la macchina fotografica, non cerco qualcosa che ho gia’ nella testa. Il resto lo fa il caso, perche’non puoi mai saper cosa sta per accadere. La cosa più eccitante è quando avviene in modo del tutto inaspettato, e devi essere nel posto giusto e nel momento giusto, scattando nel momento giusto. Il più delle volte non funziona in questo modo. Ecco perchè questo tipo di fotografia da scatti al 99.9% sbagliati”.

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