Tina Modotti
La storia di Tina Modotti é la storia di una donna unica e poliedrica, che ha dedicato la sua vita a due grandi passioni: arte e rivoluzione. Nel mondo della fotografia il suo nome é legato a doppio filo a quello del fotografo Edward Weston, di cui fu modella, musa e amante e che la fece diventare una una fotografa di fama mondiale. Iniziato ad Udine, il suo percorso umano ed artistico la portó a Los Angeles, Hollywood, San Francisco, Cittá del Messico, Spagna e Russia. Lo spirito creativo e la dedizione al partito comunista, furono la molla che la spinse a spostarsi da un paese all’altro. Con il suo fascino di donna creativa ed indipendente fece innamorare molti uomini, di altri ne divenne amica, incrociando il il suo cammino con personaggi del calibro di Diego Rivera, Edward Weston, Robert Capa, Ernest Hemingway, Pablo Neruda, Frida Khalo, e Jon Dos Passos.
La storia di questo personaggio incredibile nel panorama italiano, é raccontata magistralmente da Pino Cacucci nel libro “Tina”
La vita di Tina Modotti è segnata da un continuo viaggiare e da radicali cambi di vita, tutti dettati dal suo percorso artistico e politico. Attivista convinta del partito comunista, le sua vita politica si é legata indissolubilmente a quella sentimentale, in un intreccio che sul finale pare esserle sfuggito di mano, avvitandosi su sé stesso fino al punto che pare abbia avuto un ruolo molto importante nella sua morte precoce.
Quando la Modotti muore, il cinque gennaio del 1942 a Città del Messico, le voci di circostanze sospette si fanno da subito insistenti. Anche se non ci sono prove concrete, pare che Vittorio Vidali, suo compagno di vita e di partito, sia sia coinvolto nel suo omicidio per via delle troppe cose che la donna conosceva in tema di politica spagnola.
La versione ufficiale è che la fotografa, tornando a casa da una cena con amici in un taxi, fu colpita da infarto.
L'Infanzia a Udine e l'emigrazione in America
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Tina Modotti nasce ad Udine nel 1896 da un padre operaio meccanico e da mamma casalinga cucitrice. Quando ha solo due anni la famiglia si trasferisce in Austria per trovare lavoro. Qui nascono i suoi fratelli, ne vengono al mondo quattro ma uno di loro venne a mancare colpito di meningite a soli tre anni. Quando la ragazza aveva sei anni tutta la famiglia ritorna ad Udine e lei frequenta le scuole elementari. Le famiglia versa in condizioni economiche disastrate, e Tina a soli dodici anni si trova costretta ad andare a lavorare in una fabbrica tessile. Una figura molto importante per la sua carriera è stato lo zio Pietro Modotti che possedeva uno studio fotografico; è proprio da lui che apprende le prime nozioni e si inizia a cimentare nella professione. Si appassiona al mondo della fotografia, e lo zio ne va molto fiero e dedica molto tempo ad insegnarle come usare la macchina fotografica per esprimere emozioni ed immortalare delle situazioni che sappiano da sole raccontare quello che chi fa lo scatto vuole raccontare.
Il padre di Tina per trovare fortuna nel 1912 emigra in America e dopo due anni la figlia lo segue. Trova subito lavoro in un'azienda tessile. Nel 1918 si sposa con Roubaix de l'Abrie Richey in arte Robo, pittore molto famoso ed insieme si trasferiscono a San Francisco.
Nella nuova città contemporaneamente al coltivare il suo matrimonio inizia una carriera teatrale che in pochi anni sfocia nella realizzazione di tre film.
La sua carriera nel cinema ha vita breve perché non riesce ad accettare come viene venduto e presentato al pubblico il suo corpo, si sente troppo vista come oggetto e mai apprezzata per le sue doti. Tramite il marito conosce il pittore Edward Weston ed in poco tempo ne diventa la musa ispiratrice. Il rapporto tra la Modotti e l'artista si trasforma presto da professionale in amore. I due amanti vengono presto scoperti, nel 1921 il marito decide di scappare in Messico perché non riusciva a sopportare il dolore del tradimento. Tina decide dopo poco di raggiungerlo, purtroppo non fa in tempo a rivederlo. Quando arriva a Città del Messico viene a sapere che l'uomo è morto due giorni prima a causa del vaiolo e per lei è un duro colpo. Dopo due anni tornerà in Messico con l'amante, ormai diventato compagno di vita, ed uno solo dei suoi quattro figli avuti dal marito defunto.
La vita in Messico
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Il Messico è stato probabilemente il Paese che ha lasciato l’impronta piú profonda sulla vita di Tina Modotti. La Cittá del Messico in cui si trova Tina, é la capitale di un paese ancora in fase post rivoluzionaria, in cui si incrociano le vite di artisti e politici provenienti da tutto il mondo. Tina sará al centro della vita politica e culturale di questa cittá, inseme a persognaggi come Diego Rivera e Frida Khalo, di cui era amica intima.
A livello professionale, Edward Weston e la Modotti da subito trovano lavori da committenti di grande importanza. Tina all'inizio era solamente assistente di camera e di studio del compagno, ma in poco tempo iniziò ad evidenziare davanti a tutti le sue doti. Un'artista che adorava ritrarre le persone al lavoro, i momenti di vita quotidiana vista proprio dal lato del massimo rispetto della classe operaia. Nata da un padre comunista e vissuta sempre credendo fermamente negli ideali del partito, i suoi ideali si riflettono nella sua fotografia. Al centro dellle sue fotografie c’é sempre il lavoro delle persone, e la dignititá dei ceti dei contadini e degli operai. Nel 1929 una delle sue mostre venne definita la prima raccolta di opere rivoluzionarie in Messico. La Modotti non ha mai amato essere definita artista, lei diceva di essere una semplice fotografa con la passione di descrivere le scene di vita quotidiana. «Ogni volta che si usano le parole "arte" o "artista" in relazione ai miei lavori fotografici, avverto una sensazione sgradevole dovuta senza dubbio al cattivo impiego che si fa di tali termini. Mi considero una fotografa, e niente altro.». Il suo enorme successo portò anche il padre a seguirla in Messico ed aprire uno studio per darle il massimo del supporto e per costruire delle basi solide per tutta la famiglia.
La Spagna, la Russia ed una fine poco chiara
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Nel partito comunista conobbe Vittorio Vidali, che in poco tempo diventò il suo amante. Si parla anche di una relazione con la pittrice Frida Kahlo, sicuro è che le due donne hanno combattuto molte battaglie in nome di ideali politici insieme, e sono state amiche intime.
A causa delle sue attvitá politiche venne espulsa dal Messico. Questo provocò anche il suo la fine della sua carriera artistica. Rare sono le sue opere dopo questo avvenimento ed il relativo trasferimento in Russia. Arrivata in Russia si unì alla polizia segreta sovietica e per loro prese parte a molte missioni viaggiando per tutta Europa. Si fermò poi in Spagna durante la guerra civile insieme al suo compagno Vidali, e dopo un anno sotto mentite spoglie si diressero nuovamente in Messico. La sua vita si complicava ogni giorno di più, schiacciata dal peso delle attivitá clandestine Secondo alcuni storici la fotografa fu implicata, assieme al suo amante Vittorio Vidali, nell'assassinio di Lev Trockij.
Tina morì a Città del Messico il 5 gennaio del 1942, in circostanze che alcunin definiscono sospette. Diego Rivera affermò che fosse stata assassinata, e che Vidali stesso fosse stato l'autore dell'omicidio. Tina poteva "sapere troppo" delle attività di Vidali in Spagna durante la guerra civile, La verita ufficiale, e forse la piú probabile, é che Tina quella notta, dopo aver cenato con amici in, fu colpita da un infarto, e morì nel taxi che la stava riportando a casa. La sua tomba è nel grande Panteón de Dolores a Città del Messico, e riporta parte di un epitaffio scritto per lei da Pablo Neruda
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«Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa
di ieri, l'ultima rosa di ieri, la nuova rosa.
Riposa dolcemente, sorella...
(Pablo Neruda 5 gennaio 1942, epitaffio dedicato a Tina Modotti
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